sabato 31 dicembre 2011


Alcuni ricordi sono come la polvere. Non quella che si posa per il disuso o per l’oblio. Alcuni sono così sepolti sotto di essa che passandovi sopra un dito,non resta l’impronta. Nemmeno il fiato di tutte le persone del mondo a soffiare su quella polvere sarebbe bastato. Ci restano così tante cifre, tanti numeri impressi dentro la memoria, tanti orari, tante immagini, tanti odori, tante schegge, tanti dolori. Dentro quel ricordo di come, in un attimo, un giorno diventa un deserto.
(Alessia Auriemma)

giovedì 29 dicembre 2011

Viaggiare è vivere , vivere è un viaggio dentro di noi...



Non esistono due viaggi uguali che affrontano il medesimo cammino
Aleph, Paulo Coelho


Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.
Charles Baudelaire, I fiori del male


Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.
Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto



Un viaggio per quanto terribile possa essere, nel ricordo si trasforma in qualcosa di meraviglioso.
Banana Yoshimoto, Un viaggio chiamato vita
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mercoledì 28 dicembre 2011

Dimenticare il cervello e ascoltare il cuore...


...lo so che ti suona smielato, ma l'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. Io ti dico: buttati a capofitto, trova qualcuno da amare alla follia e che ti ami alla stessa maniera.
Come trovarlo? Beh, dimentica il cervello e ascolta il cuore...
Perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo.
( Vi Presento Joe Black)

Ritorniamo a uno dei temi più bello e allo stesso tempo più complicato e, a volte, distruttivo, dell'amore.
Questa frase è bellissima, tratta da un film altrettanto bello.
Un bel film,non ci sono dubbi.Un uomo all'apice del successo,viene contattato dall'Angelo della morte.In un momento comprende che deve lasciare tutto, famiglia,lavoro ,casa,successo e futuro, ma anche il momento di andarsene deve arrivare,così, mentre il miliardario si prepara, l'Angelo si introduce nella sua vita,con il nome di Joe Black.Joe conosce le figlie del suo uomo e fa innamorare una di loro. A poco a poco la vita del protagonista cambia, cambiano le sue percezioni,i suoi valori,cambia la sua visione del mondo,il suo rapporto con il successo ed il denaro,cambia il suo rapporto con il tempo e l'altruismo lo travolge.In un crescendo di avvenimenti arriva pronto al suo momento,e finalmente va via con Joe.Hopkins è grandioso,perfetto nei panni del miliardario giunto al bivio,Brad Pitt è così bello da riuscire a convincerci che si tratta di un angelo e tutto il film è permeato da uno strano alone di dolcezza che lascia il segno.



"Io non sento il tuo cuore! Perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente equivale a non vivere... ma devi tentare perché se non hai tentato non hai mai vissuto". (Bill Parrish)

Non voglio commentare questo post, ma lasciare a voi la libertà di farlo chiedendovi solo se voi riuscite a dimenticare il cervello e ascoltare il cuore...

martedì 27 dicembre 2011

PANETTONE



Qualche notizia sul Panettone rubata a Wilkipedia.

Tipicamente ha una base cilindrica di 30 cm di altezza che termina in una forma a cupola. Basi ottagonali o a sezione a forma di stella sono più comuni per il pandoro. È ottenuto da un impasto lievitato a base di acqua, farina, burro, uova o anche tuorli, al quale si aggiungono frutta candita, scorzette di arancio e cedro in parti uguali, e uvetta.
Il panettone nasce a Milano ai tempi di Ludovico il Moro, e ancora oggi è prodotto secondo la ricetta di 500 anni fa. A Milano fino al 900 erano in moltissimi tra fornai e pasticceri a produrre il panettone, oggi però le grandi ditte industriali di panettoni sono dislocate in tutta Italia, mentre a Milano rimangono ancora tanti artigiani che producono un panettone secondo la ricetta tradizionale.
Chi scoprì il panettone secondo la tradizione? Le origini del panettone sfumano a tratti nella leggenda. Sono due le storie che godono di maggior credito. 1) Messer Ughetto degli Atellani, falconiere, abitava nella contrada delle Grazie a Milano. Innamorato di Algisa, bellissima figlia di un fornaio, si fece assumere da lui come garzone e, per incrementare le vendite, provò a inventare un dolce: con la migliore farina del mulino impastò uova, burro, miele e uva sultanina. Poi infornò. Fu un successo strabiliante, tutti vollero assaggiare il nuovo pane, e qualche tempo dopo i due giovani innamorati si sposarono e vissero felici e contenti. 2) Il cuoco al servizio di Ludovico il Moro fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale, a cui erano stati invitati molti nobili del circondario, ma il dolce, dimenticato nel forno, quasi si carbonizzò. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero, propose una soluzione: “Con quanto è rimasto in dispensa – un po’ di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola”. Il cuoco acconsentì e, tremante, si mise dietro una tenda a spiare la reazione degli ospiti. Tutti furono entusiasti e al duca, che voleva conoscere il nome di quella prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: “L’è ’l pan del Toni”. Da allora è il “pane di Toni”, ossia il panettone.
Pietro Verri narra di un’antica consuetudine che nel IX secolo animava le feste cristiane legate al territorio milanese: a Natale la famiglia intera si riuniva intorno al focolare attendendo che il pater familias spezzasse “un pane grande” e ne porgesse un pezzo a tutti i presenti in segno di comunione. Nel XV secolo, come ordinato dagli antichi statuti delle corporazioni, ai fornai che nelle botteghe di Milano impastavano il pane dei poveri (pane di miglio, detto pan de mej) era vietato produrre il pane dei ricchi e dei nobili (pane bianco, detto micca). Con un'unica eccezione: il giorno di Natale, quando aristocratici e plebei potevano consumare lo stesso pane, regalato dai fornai ai loro clienti. Era il pan di scior o pan de ton, ovvero il pane di lusso, di puro frumento, farcito con burro, miele ezibibbo. Alla fine del Settecento si verificò una novità inattesa: la Repubblica Cisalpina s’impegnò a sostenere l’attività degli artigiani e dei commercianti milanesi favorendo l’apertura dei forni, mondo di delizie in cui guizzavano indaffarati i prestinee, e delle pasticcerie, regno incantato degli offellee. Nel corso dell’Ottocento, durante l’occupazione austriaca, il panettone diventò l’insostituibile protagonista di una annuale abitudine: il governatore di Milano, Ficquelmont, era solito offrirlo al principe Metternich come dono personale. La ricetta del panettone viene ripresa da Angelo Vergani nel 1944 fondatore della Vergani azienda che ancora oggi produce il panettone a Milano. Il poeta Pastori, uno dei più apprezzati poeti Milanesi del 900 cita il panettone Vergani in una delle sue poesie.

lunedì 26 dicembre 2011

I Magi


Ci eravamo sordati ....

I MAGI



Una luce vermiglia
risplende nella pia
notte e si spande via
per miglia e miglia e miglia.
O nova meraviglia!
O fiore di Maria!
Passa la melodia
e la terra s'ingiglia.
Cantano tra il fischiare
del vento per le forre,
i biondi angeli in coro;
ed ecco Baldassarre
Gaspare e Melchiorre,
con mirra, incenso ed oro.

(G. D'Annunzio) 

domenica 25 dicembre 2011

Canto di Natale



 
 
 
NOTTE SILENZIOSA


Vago ciel
senza vel
quante stelle conti mai?
Oh, infinite sono.
Simil di lodi, il suono
S'innalzi al Creator
Dolce Natal, Santo Natal!
Notte sacra e pura
tra una mucca e un agnellin
è nato un piccolo Bambin.
Dormi, o Bimbo divino
dormi, o Bimbo divin!
Dolce Natal, Santo Natal!
Da lassù un canto vien
tutto il cielo si fa canor
sceso in terra è il Redentor.
Gloria e gloria all'amore
Gloria, gloria all'Amor!

(Canto tradizionale tedesco) 

Oggi vi riporto integralmente una ricetta di Natale Americana

(dal sito Super Eva)

I Brownies al cioccolato per una dolce merenda con i bambini
Brownies al cioccolato
Una ricetta facile facile dedicata anche ai bambini sono i Brownies al cioccolato, tipica ricetta americana molto in uso durante le festività natalizie.
Ingredienti per 5 persone:
150 gr farina;
100 gr noci;
1 cucchiaino lievito dolci;
150 gr cioccolato fondente;
120 gr burro;
150 gr zucchero semolato;
3 uova:
sale q.b.
Preparazione:
Cioccolata e BrowniesMettete dell’acqua in un pentolino e portate a bollore, abbassate il fuoco in modo che l’acqua continui a bollire ma delicatamente, immergete all’interno un altro pentolino in cui avrete collocato il cioccolato fondente che avrete fatto a pezzetti ed il burro, mescolate fino a scioglimento.
Iniziate a scaldare il forno a circa 160 gradi, intanto prendete una teglia e mettete al suo interno la carta da forno.
Togliete dal fuoco la cioccolata e lasciate intiepidire (non raffreddare).
In una casseruola mettete la farina, un pizzico di sale e il lievito, unite lo zucchero alla cioccolata,
sbattete le uova e mischiatele alla cioccolata, versate il tutto nella farina e amalgamate bene, infine incorporate le noci sminuzzate.
Versate il tutto nella teglia precedentemente preparata, infornate e portate a cottura per circa mezzora.
Per verificare la giusta cottura, fate come le torte, inserite uno stuzzicadenti che, sfilandolo, dovrà risultare completamente asciutto.
A questo punto togliete la teglia dal forno e lasciate raffreddare; infine passate il composto su un piano da lavoro e tagliatelo a piccoli quadratini.
Buonissimi da servire con il tè o una fumanete tazza di cioccolata per una gustosa merenda in queste fredde giornate invernali.
1^ Foto: www.ziqurrat.it