sabato 19 novembre 2011

Evvai con Vasco !!!

“Ritengo Vasco Rossi il più importante artista in Italia. Nessuno più di lui ha riempito stadi. Nell’estate 2011 sarà, fra l’altro, 4 volte a San Siro e 2 volte all’Olimpico. Le sue emozioni hanno attraversato il cuore e unito varie generazioni.

Il suo disco “Vivere o niente” è un capolavoro.

Ogni volta che esce un album, lo incontro e insieme ascoltiamo tutte le canzoni. Per me è sempre la prima volta che le sento.

Vasco le canta, le racconta, sottolinea i passaggi più importanti, forti o geniali.

“Vivere o niente” mostra un Vasco completamente cambiato. Già dal video di “Eh.. già” si intuiva che aveva deciso di accantonare ogni pudore e mostrarsi vero, anche nell’aspetto. Le canzoni del disco raccontano tutte le sue emozioni forti, compreso un malessere che decide per la prima volta di esternare:

“Io sto male!”, mi cantta e canta e urla, beffandosi anche del fatto che in questa società tutti debbono stare bene, essere belli e bulli.

Mostrarsi così, nudo, rende Vasco ancora più trasgressivo in un mondo, non solo dello spettacolo, dove l’aspetto e l’apparire è la cosa più importante.

Alla superficie, che le persone curano maniacalmente, lui contrappone il grido delle emozioni.

Attraversando l’album, si vivono vari momenti di “un uomo in fuga”, come si definisce Vasco, dalla ricerca di un complice, di una conferma nell’amore e nel sesso, di una strada da percorrere, tra Dio e scienza, fino a quel rock “sbruffone” e sicuro di sé che solo Vasco sa fare o alla dolcezza dell’amore, per sognare di stare finalmente “appesi ad un aquilone, guardando il cielo che si muove e il sole che muore”

Ma soprattutto in “Vivere o niente” ci sono racconti di vita, che non appartengono solo a Vasco, ma alla moltitudine di ragazzini e adulti che si identificano in lui e che lo hanno eletto a rappresentante per questa continua ricerca di identità in una vita che vogliamo capire.”

RED RONNIE

venerdì 18 novembre 2011

Buongiorno e buon appetito, oggi parliamo di cibi Francesi.
LA CUCINA FRANCESE
La cucina francese è nota in tutto il mondo per la sua raffinatezza e varietà.
A COLAZIONE si mangiano i croissant, gustosi cornetti dalla bella forma a mezzaluna, la baguette, tipico pane francese, il pain au chocolat, ripieno di crema al cioccolato, e le brioches. Vengono serviti poi cafe', lait, cafe’ au lait, the'.
Il PRANZO è rapido, simile a una pausa: generalmente si va al fast food e, solo se si dispone di più tempo, in un ristorante chiamato bistrot in cui si mangia un antipasto, un secondo e un dessert.
La CENA consiste generalmente in tre portate.
Si inizia con gli antipasti, per lo più a base di uova, e si prosegue con zuppe, affettati o insalate.
Molto gustosi sono la soupe a l’oignon, ossia la zuppa di cipolle, le oeufs en cocotte, uova condite col burro, panna ed erbe aromatiche, che vengono spesso servite in graziose ciotole di porcellana.
Dopo l’antipasto verranno serviti le plats, ossia i piatti principali, che per lo più sono a base di carne e pesce, spesso conditi con salse e accompagnati da contorni di verdure e riso.
Molto gustose le noisettes d’agneau, piccole costolette d’agnello condite con burro e aromi, o il famoso coq au vin: pollo brasato nel vino rosso e poi aromatizzato.
Ogni portata viene accompagnata da un morbido pane bianco oppure da pane nero
I formaggi tipici sono quelli di capra, mucca e pecora (vedi descrizione successiva).
Dopo i formaggi verranno serviti squisiti dolci: i dessert, la crostata di mirtilli, la peche melba (un gelato accompagnato da una salsa di lamponi), gustosi e coloratissimi dolci a base di marzapane (touron) originari della zona basca, e le madaleines, pasticcini particolarmente buoni se serviti con il thè.
Un piatto tipico della cucina francese sono le crepes dolci o salate.
I pasti francesi sono accompagnati da ottimi VINI.
I vini francesi sono infatti tra i più pregiati, ricordiamo lo champagne e il bordeaux, prodotto nel bacino della Garonna.
Nella vallata della Charente, intorno alla cittadina di Cognac, si produce l’omonimo liquore, famoso in tutto il mondo.
La Francia produce più di 370 tipi di FORMAGGI.
Fino ad oggi 32 formaggi hanno ottenuto il sigillo di “Appelation d’Origine Controlée”. A seconda del tipo di lavorazione, si possono distinguere in formaggi freschi, formaggi molli con crosta muffosa, formaggi con muffa erborinati, formaggi di capra e formaggi duri a pasta non cotta oppure cotta. In ogni pasto che si rispetti deve essere presente il formaggio, e un carrello con scelta molto varia e rappresentativa di prodotti di ottima qualità non può mancare in un buon ristorante.
§ Il caprino
Il formaggio di capra, o semplicemente caprino, è molto diffuso in Francia, dove non si trova più un mercato che non abbia un banco che offra formaggi di capra.
Sono numerose le regioni conosciute da secoli per questo tipo di formaggio: Poitu, Quercy, Provenza, Corsica, Touraine.
Il formaggio di capra viene preparato a mano e si presenta generalmente in piccole forme rotonde e, più raramente, in forme cilindriche o a piramide.
Che siano freschi, secchi o duri, i caprini escono dall’ordinario, il loro sapore molto caratteristico e l’aroma netto sono la prova della loro identità e molti hanno già ottenuto la Denominazione d’Origine Controllata.
§ Il Roquefort
È sicuramente il formaggio erborinato più celebre di tutta la Francia, ha un gusto molto potente e, in cucina, si utilizza per insalate o soufflés, sformati o salse piccanti.
Prodotto con latte di pecora crudo, dopo la sua fabbricazione questo formaggio è messo in un ambiente unico: nelle tipiche rocce calcaree di Combalou a Roquefort-sur Soulzon, dove penetrano correnti di aria fredda e umida favorevole alla maturazione del formaggio (La roccia di Combalou è una zona legalmente delimitata per l’affinamento del roquefort).
Il roquefort è il primo formaggio che ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata e le sue dimensioni e il suo peso sono rigorosamente stabiliti.
§ Il Camembert
Celebre formaggio della Normandia, fabbricato con il latte di vacca crudo pastorizzato, è il più rinomato fra i formaggi a pasta molle con muffa biancastra (à croute fleurie).
Servito anche nei cocktail en canapès, si presenta generalmente in scatola rotonda di legno, protetto da una carta paraffinata.
Si possono trovare dei buoni Camembert tutto l’anno, ma la migliore stagione è da giugno ad ottobre.

giovedì 17 novembre 2011

Dopo Torino ora è la volta di Praga.

…si dice che Praga è la città magica. E che insieme con Lione e Torino fa parte del “triangolo magico”…

…già Rodolfo II, sul trono ceco dal 1576, fece di Praga la capitale segreta d’Europa – non solo la capitale dei nobili, ma anche degli artisti, commercianti e studiosi, e soprattutto degli astrologi e alchimisti. Rodolfo era famoso per la sua corsa alla scoperta della produzione d’oro. Secondo la leggenda i suoi alchimisti in cerca del segreto della pietra filosofale furono ospitati nel “Vicolo d’Oro”…

…città piena delle antiche insegne sopra i portoni delle case – ricordo dei mestieri esercitati dai loro primi abitanti…

…città con innumerevoli impronte della massoneria…

…città piena di segreti sotterranei…

…dei segni portafortuna…

…e delle leggende e loro creature che ogni tanto si fanno vedere per spaventare i turisti…

…città piena di misteri e d’energia – si dice che la Cattedrale di San Vito è il centro energetico d’Europa…

La storia di Praga ebbe inizio nel IX sec., con la costruzione di un castello e del relativo centro abitato (Staré Mesto). In seguito si sviluppò, anche grazie alla sua posizione favorevole, e fu necessario costruire un altro quartiere (1257), Malá Strana. Nel XIV sec. fu prescelta dall'imperatore Carlo IV come sua residenza; fu creato un nuovo quartiere (Nové Mesto) e furono costruite le mura che riunirono i tre nuclei abitati in un unico centro. Nel XVI sec. passò sotto il controllo asburgico. Dopo un lungo periodo di crisi, con vari tentativi di rivolta antiasburgica, lo sviluppo della città è ripreso solo nel corso dell'Ottocento. Al termine della prima guerra mondiale divenne capitale della Cecoslovacchia, mentre dal 1993 è divenuta capitale della Repubblica ceca.

mercoledì 16 novembre 2011

Solidarietà



Oggi facciamo un viaggio nel mondo della solidarietà...
Cosa significa solidarietà? Ovvio, vuol dire aiutare una persona in difficoltà, ma siete sicuri di conoscere il vero significato di queste parole? 
Solidarietà è un sostantivo che deriva dalla parola francese solidaire ed ha come suo significato principale quello etico-sociologico. Sta correntemente ad indicare un atteggiamento di benevolenza e comprensione, ma soprattutto di sforzo attivo e gratuito, atto a venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che ha bisogno di un aiuto. (Wikipedia)

Una espressione bellissima del concetto di solidarietà è nel famoso testo di John Donne: "Nessun uomo è un'isola, intera per se stessa; ogni uomo è un pezzo del continente, parte della Terra intera; e se una sola zolla vien portata via dall'onda del mare, qualcosa all'Europa viene a mancare, come se un promontorio fosse stato al suo posto, o la casa di un uomo, di un amico o la tua stessa casa. Ogni morte di uomo mi diminuisce perché io son parte vivente del genere umano. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona per te."
Oggi molti parlano di solidarietà, ma la maggior parte in maniera "astratta", pochi capiscono il significato di un sorriso e di quanto possa essere utile.
Per noi significa abbracciare una causa, per donare non solo la luce della speranza, ma anche quella più concreta di persone che cercano la strada giusta.
La strada giusta, quella via che non ti permette di illuderti, ma che ti dà la forza e gli strumenti per credere che sia concretamente possibile fare qualche cosa per per tutti coloro che si trovano in condizioni di sfortuna. Perché siamo fermamente convinti che per tenere accesa la fiaccola della speranza occorrano più mani che lavorino all’unisono... 

martedì 15 novembre 2011

Oggi parliamo di "diversità" e per farlo useremo il libro "Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach

Un romanzo breve in cui il protagonista è un volatile che si sente diverso dagli altri e come scopo nella vita non ha solo quello di procacciarsi il cibo, come tutti i suoi compagni, ma desidera imparare l’arte del volo per scoprire tutti i segreti e raggiungere la perfezione.

Questa sua passione però è incompresa sia dalla famiglia, che cerca di spiegargli l’importanza di mangiare, per non ridursi penne ed ossa come sta succedendo a Jonathan, sia dagli amici, che con il tempo cominciano ad escluderlo dallo Stormo Buonappetito.

Il gabbiano per quanto si sforzi di sembrare simile agli altri e provare a dedicarsi solo alla ricerca del cibo, non riesce ad accontentarsi e continua a desiderare la perfezione del volo, riuscendo sempre di più a fare acrobazie fuori dal comune. Questo suo amore per il volo però lo porta all’esilio, il Consiglio degli Anziani, infatti, lo bolla come reietto e il gabbiano viene allontanato dallo Stormo Buonappetito.

Fuori dal gruppo, Jonathan non può fare altro che continuare nella sua impresa e trascorre tutto il tempo che ha ad esercitarsi, ed è proprio durante una delle sue esercitazioni che incontra due gabbiani dalle piume splendenti che volteggiano nell’aria e lo convincono ad andare con loro nel Paradiso dei Gabbiani, dove c’è molto da imparare sul volo per raggiungere la perfezione. Lì incontra Sullivan, che oltre a diventare suo amico è il suo mentore, e lo aiuta a carpire i segreti del volo e della vita.

Jonathan impara velocemente, ma sente sempre il suo corpo come un limite per raggiungere il suo scopo, ed è per questo che chiede al gabbiano più anziano, Chang, di insegnargli a volare alla velocità del pensiero, per riuscire a oltrepassare la soglia del “qui ed ora”.

Il gabbiano riesce anche in questo, ma nel frattempo Chang passa al Paradiso superiore lasciandogli un testamento in cui gli spiegherà che l’importante per raggiungere la perfezione non sta nel volo in sé, ma nel cogliere il segreto dell’amore.

A quel punto Jonathan decide di ritornare a casa, per insegnare ai suoi vecchi amici dello Stormo Buonappetito ciò che lui ha imparato. Ma prima di rientrare nel suo cielo incontra sul suo cammino Flethcher, un gabbiano reietto molto simile a lui, che diventa il suo discepolo.

Quando decide di tornare finalmente a casa, tutti apprezzano le doti, considerate ormai divine di Jonathan, ne restano affascinati, e lui capisce quale sia la sua vera strada, quella da seguire.

Lo scrittore Richard Bach in questo piccolo romanzo riesce a spiegare quanto sia importante vivere pienamente le proprie passioni, anche quando non vengono capite o condivise e ci mostra il sentimento di libertà che è insito in ognuno di noi, uomo o animale, sentimento che non deve essere trascurato, ma che anzi va curato per farci sentire appagati. (recensione Libro.it)

Vi siete mai sentiti così? ed avete avuto il coraggio di cambiare le cose?

lunedì 14 novembre 2011




Nell'aprile 1998 Maya Angelon (poetessa, scrittrice) è stata intervistata da Oprah sul suo 70mo compleanno.
Maya è una donna meravigliosa che ha condotto una vita interessante ed eccitante. Oprah le ha chiesto che cosa pensasse della vecchiaia. E, direttamente in TV, lei ha risposto che è "eccitante". Relativamente ai cambiamenti del corpo, Maya ha affermato che ve ne sono tanti ed ogni giorno...... ad esempio i suoi seni, che sembra stiano facendo a gara per vedere chi raggiungerà per primo il girovita. Il pubblico ha riso tanto da farsi venire le lacrime agli occhi.
Maya è una persona semplice e onesta, con tanta saggezza nelle sue parole. "Ho imparato che qualsiasi cosa accada, o per quanto l'oggi sembri insopportabilmente brutto, la vita va sempre avanti e il domani sarà migliore.
Ho imparato che si può capire molto di una persona dalla maniera in cui affronta queste tre cose: una giornata piovosa, la perdita del bagaglio, l'intrico delle luci dell'albero di Natale.
Ho imparato, a proposito della relazione con i propri genitori, che ci mancheranno quando saranno usciti dalla nostra vita.
Ho imparato che semplicemente sopravvivere, è diverso da vivere.
Ho imparato che la vita qualche volta consente una seconda chance.
Ho imparato che non si può affrontare la vita con i guantoni da baseball su entrambe le mani: si ha sempre bisogno di gettare qualcosa dietro le spalle.
Ho imparato che ogni volta che prendo una decisione col cuore, generalmente faccio la scelta giusta.
Ho imparato che anche quando non sto bene, non devo stare da sola.
Ho imparato che ogni giorno si dovrebbe uscire ed avere contatti con qualcuno. Le persone gradiscono molto un abbraccio, o anche semplicemente una pacca sulle spalle.
Ho imparato che ho ancora molto da imparare.
Ho imparato che le persone dimenticheranno quanto detto, quanto fatto, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire."

Non trovate sia meraviglioso vivere il proprio percorso, con questo spirito?

domenica 13 novembre 2011

Questa mattina girovagando su internet ho trovato questa meravigliosa sequela di frasi sull'amicizia.

Se è vero che in ogni amico v'è un nemico che sonnecchia, non potrebbe darsi che in ogni nemico vi sia un amico che aspetta la sua ora? (Papini)

- I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono. I falsi amici vedono allo stesso modo i tuoi errori e li fanno notare agli altri. (Flingende Blatter)

- Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un’esistenza felice, la più grande è l’amicizia. (Epicuro)

- L’amicizia è un’anima sola che vive in due corpi. (Aristotele)

- Chi ha un vero amico può dire di avere due anime. (Arturo Graf)

- Il legame di ogni rapporto, sia nel matrimonio sia nell’amicizia, sta nella conversazione. (Wilde )

- Per il corpo ammalato occorre il medico/ per l’anima l’amico/ la parola affettuosa sa curare il dolore. (Menandro)

- Nell’amico c’è qualcosa di noi, un nuovo possibile modo di essere, il riflesso di una delle altre identità che potremo assumere. (De Carlo)

- Tutti abbiamo incontrato lo sguardo di qualcuno e sentito una specie di riconoscimento che avrebbe potuto essere l’inizio di un amicizia. Ma poi le luci cambiano, il treno parte, la folla fa ressa tutto intorno…e non sapremo mai. (P. Brown)

- Ho esitato un po’ prima di scrivere che “avrei dato volentieri la vita per un amico”… ma sono convinto che non si trattasse di un’esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l’avrei fatto quasi con gioia. (Uhlman )

- Lo splendore dell’amicizia non è la mano tesa né il sorriso gentile né la gioia della compagnia: è l’ispirazione spirituale quando scopriamo che qualcuno crede in noi ed è disposto a fidarsi di noi. (R. W. Emerson)

- L’amicizia , come l’amore richiede quasi altrettanta arte di una figura di danza ben riuscita. Ci vuole molto slancio e molto controllo, molti scambi di parole e moltissimi silenzi. Soprattutto molto rispetto. (Rudolf Nureyev)

- Non mi serve un amico che cambia quando cambio io e annuisce quando annuisco io; la mia ombra lo fa molto meglio. (Plutarco)

- Le amicizie non sono spiegabili e non bisogna spiegarle se non si vuole ucciderle. (Max Jacob) - La vera amicizia è una pianta che cresce lentamente e deve passare attraverso i traumi delle avversità perché la si possa chiamare tale. (George Washington)

- L'amicizia raddoppia le gioie e divide le angosce. (Francesco Bacone)

- Nei rapporti con gli altri non comportarti in modo da renderti nemici gli amici, ma da farti amici i nemici. (Pitagora)

- Non bisogna giudicare gli uomini dalle loro amicizie: Giuda frequentava persone irreprensibili! (Ernest Hemingway)

- Se dovessimo costruire l'amicizia su solide fondamenta, dovremmo voler bene agli amici per amor loro e non per amor nostro. (Charlotte Brontë)

- Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità. (Madre Teresa di Calcutta)

- E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia, poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora. (Kahlil Gibran)

- Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici. (Arthur Schopenhauer)

- Chiunque può simpatizzare col dolore di un amico, ma solo chi ha un animo nobile riesce a simpatizzare col successo di un amico. (Oscar Wilde)

- Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico insieme per colpirti al cuore: il primo per calunniarti, il secondo per venirtelo a dire. (Mark Twain )

- È nel carattere di pochi uomini onorare senza invidia un amico che ha fatto fortuna. (Eschilo)

- I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono: i falsi amici vedono allo stesso modo i tuoi errori e li fanno notare agli altri. (Fligende Blatter)

- Quello che conta tra amici non è ciò che si dice, ma quello che non occorre dire. (Albert Camus)

- Chi si vanta di aver conquistato una moltitudine di amici non ne ha mai avuto uno. (Samuel Taylor Coleridge)

- Trova il tempo di essere amico:è la strada della felicità. (Madre Teresa di Calcutta)

- I veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva loro, come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni giorno. (Sergio Bambarén)

- L'amicizia è come la musica:due corde parimenti intonate vibreranno insieme anche se ne toccate una sola.(J. Quarles)

- Amico mio, accanto a te non ho nulla di cui scusarmi, nulla da cui difendermi, nulla da dimostrare: trovo la pace...Al di la' delle mie parole maldestretu riesci a vedere in me semplicemente l'uomo. (Antoine de Saint-Exupery)

- Riprendi l'amico in segreto e lodalo in palese. (Leonardo da Vinci)

- Molte persone entreranno ed usciranno dalla tua vita, ma soltanto i veri amici lasceranno impronte nel tuo cuore.(Eleanor Roosevelt)

- Gli amici hanno bisogno uno dell'altro proprio come un fiore ha bisogno della pioggia per aprirsi e mostrare la sua bellezza. L'amicizia dovrebbe essere un preziosa carezza di cui non puoi fare a meno.(Sergio Bambarèn)