sabato 22 ottobre 2011

Oggi parliamo di un altro tipo di amore.
Vi ricordate come le nostre nonne ci cantavano la ninna nanna?
Volete inviarci qualche nenia che vi ha accompagnato nella crescita?

Io ve ne segnalo due.
La prima che mi recitava la mia nonna prima di dormire e la seconda presa dalla tradizione popolare.


" Dormi serena,
chiudi gli occhi senza pena.
Ascolta il cuore battere piano,
che il suo battito ti porterà lontano.
Dormi serena accanto a mè che ci sarò sempre per te."




Ninna nanna mamma portami con te
nel tuo letto grande solo per un po'
una ninna nanna io ti canterò
e se ti addormenti mi addormenterò.
Ninna nanna mamma insalata non ce n'è
sette le scodelle sulla tavola del re
ninna nanna mamma ce n'è una anche per te
dentro cosa c'è solo un chicco di caffè.

Dormono le case dorme la città
solo l'orologio suona e fa tic tac
anche la formica si riposa ormai
ma tu sei la mamma e non dormi mai.

Ninna nanna mamma insalata non ce n'è .. (ritornello)

Quando sarò grande comprerò per te
tante cose belle come fai per me
chiudi gli occhi e sogna quello che non hai
i tuoi sogni poi mi racconterai.

Ninna nanna mamma insalata non ce n'è
sette i piatti d'oro sulla tavola del re
ninna nanna mamma ce n'è uno anche per te
ci mettiamo su tutto quello che vuoi tu
ci mettiamo su tutto quello che vuoi tu.

venerdì 21 ottobre 2011

Oggi vorrei farvi fare un viaggio nel mondo fatato e meraviglioso della "Buona Notte". O meglio in quei mille modi di dire sogni d'oro alla persona che si ama.

Spesso diamo per scontato che la persona che amiamo sappia che per noi è importante e la salutiamo con un semplice ciao, o se abbiamo la fortuna di averla vicino, le diamo un distratto bacio prima di cadere fra le braccia di Morfeo.


Avete mai pensato di salutarla così?


o così?


o così?


e comunque terminare con un..


e ..

giovedì 20 ottobre 2011


Oggi vorrei che vi immergeste col pensiero e con gli occhi in una città avvolta dal mistero, una città che è diventata simbolo delle olimpiadi invernali del 2006. La Parigi italiana, il luogo ove si dice confluiscano le linee dell’esotismo.
Torino, città magica.
Vorrei che pensaste ad una città avvolta dalle tenebre, dove i grandi palazzi nobiliari sono illuminati dalla fioca luce delle candele e dove nelle viscere del sottosuolo si dice si sviluppi l’energia “nera”.
Una città che con Praga e Lione vanta lo strano primato del culto massonico e della magia nera.
Un luogo ove Caliostro e Nostradamus hanno trovato protezione.
Nel 1556 Nostradamus giunse a Torino e soggiornò nella "Domus Morozzo", distrutta poi da un incendio in cui si disse bruciò anche una sua incisione che recava scritto:

"Nostradamus ha soggiornato qui, dove c'è il Paradiso, l'Inferno e il Purgatorio.
Io mi chiamo la Vittoria.
Chi mi onora avrà la gloria, chi mi disprezza avrà la rovina intera".
Paradiso, Inferno, Purgatorio, magia bianca e magia nera

In questa magica città nulla sembra lasciato al caso.

-Si narra che Torino fosse stata fondata dagli Egizi che la chiamavano SHRY-APY, piccolo Toro.
-La sua pianta romana pone le porte d'ingresso in corrispondenza dei quattro punti cardinali.
- Torino è allineata sul 45° parallelo, segnato dalla fontana con obelisco, Fontana Frejus, che domina Piazza Statuto (che è considerato uno dei punti più negativi della città).
-Poco distante in Piazza Solferino troviamo la "Porta dell'Infinito" rappresentata dalla Fontana Angelica.
- Lo sguardo della statua, davanti alla Gran Madre,si dice indichi il luogo dove sono nascoste le informazioni per trovare il Santo Grall.
-Il castello di Moncalieri fu una delle sedi dei cavalieri Templari.
-Il Duomo racchiude una delle reliquie più prestigiose , il lenzuolo che ha avvolto Gesù dopo la crocefissione. La Sagra Sindone.
-Il Museo Egizio, secondo solo a quello del Cairo racchiude in se i mille segreti dell cultura dei faraoni.
-Sotto Palazzo Madama, si dice vi siano le Grotte Alchemiche dove misteriosi alchimisti medioevali si riunivano per creare le loro pozioni.
Migliaia di indizi potrebbero portarci a pensare che Torino è realmente una città maledetta.
Ma, migliaia di altri ci portano a pensare che Torino con la sua storia, la sua cultura i suoi fiumi che scorrono tranquilli e la moltitudine di parchi, non sia altro che una splendida città da vivere e visitare con la gioia nel cuore.



Vi lascio con una delle tante leggende sulla sua origine.
Quella scritta da Ghirardi nell’Almanacco di Torino per il 1881, che cito testualmente.
"C’era una volta un gran serpente di non so quante teste, che abitava nei boschi dei dintorni di Torino ed era il terror dei viandanti e la desolazione dei cittadini, poiché tanti acchiappati altrettanti divorati.
I torinesi sbigottiti non osavano affrontare il terribile ammaliatore: perché è necessario sapere che il mostro appena affisava un cotale, il meschinetto era spacciato; se invece il viandante fosse stato il primo a mirar la brutta bestiaccia, questa perdeva tutta la sua potenza e ferocia; insomma la vecchia fiaba del basilisco.
La gran disgrazia; nessuno arrivava mai ad ammaliare il serpente.
Però in città c’era un gran toro, dove e chi lo mantenesse ed a che, non importa sapere.
Spinto il cornuto quadrupede contro il mostruoso divoratore d’uomini, a forza di cornate lo uccise e liberò la città, ove fu ricevuto con grandi feste, e per riconoscenza lo si inchiodò nello stemma”




A voi l’ardua sentenza.

mercoledì 19 ottobre 2011

Pensieri...


In questi giorni abbiamo viaggiato nel mondo dell’amore analizzando e osservando molte delle sue facce, alcune dolci, rassicuranti e piene di luce e altre molto tormetate e piene di dolore e di buio.




Ed è proprio mentre penso a ciò che mi ritrovo immersa nei miei pensieri, nell’attesa che qualcosa cambi, ad aspettare che qualcosa possa accadere, a volte, un messaggio, una telefonata, una risposta, anche la più piccola delle cose... e mentre mi sono persa in tutto ciò mi è venuto in mente questa frase di Oriana Fallaci: “E' la vita. A volte credi che due occhi ti guardino e invece non ti vedono neanche.
 A volte credi d’aver trovato qualcuno che cercavi da tutta la vita e invece non hai trovato nessuno. Succede. E se non succede, è un miracolo. Ma i miracoli non durano mai”.



Volevo condividere con voi questo momento…

martedì 18 ottobre 2011

Dopo tanto parlare d’amore, vorremmo oggi raccontarvi l’origine della festa di San Valentino.
Cominciamo citando alcuni proverbi.
Per san Valentino fiorisce lo spino.
Per san Valentino la primavera sta vicino
A san Valentino ogni "Valentino" sceglie la sua "Valentina"


Poi due leggende sulla festa

Questa leggenda narra di un giovane centurione romano di nome Sabino che, passeggiando per una piazza di Terni, vide una bella ragazza di nome Serapia e se ne innamorò follemente.
Sabino chiese ai genitori di Serapia di poterla sposare ma ricevette un secco rifiuto: Sabino era pagano mentre la famiglia di Serapia era di religione cristiana. Per superare questo ostacolo, la bella Serapia suggerì al suo amato di andare dal loro Vescovo Valentino per avvicinarsi alla religione della sua famiglia e
ricevere il battesimo, cosa che lui fece in nome del suo amore.
Purtroppo, proprio mentre si preparavano i festeggiamenti per il battesimo di Sabino ( e per le prossime nozze), Serapia si ammalò di tisi. Valentino fu chiamato al capezzale della ragazza oramai moribonda. Sabino supplicò Valentino affinché non fosse separato dalla sua amata: la vita senza di lei sarebbe stata solo una lunga sofferenza. Valentino battezzò il giovane, ed unì i due in matrimonio e mentre levò le mani in alto per la benedizione, un sonno beatificante avvolse quei due cuori per l'eternità.

Un giorno San Valentino sentì passare, al di là del suo giardino, due giovani fidanzati che stavano litigando
Decise di andare loro incontro con in mano una magnifica rosa. Regalò la rosa ai due fidanzati e li pregò di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della rosa, facendo attenzione a non pungersi e pregando affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore.
Qualche tempo dopo la giovane coppia tornò da lui per invocare la benedizione del loro matrimonio.
La storia si diffuse e gli abitanti iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese.
Il 14 di ogni mese diventò così il giorno dedicato alle benedizioni, ma la data è stata ristretta al solo mese di
febbraio perché in quel giorno del 273 San Valentino morì.


Ed infine un po’ di storia

La festività prende il nome dal santo e martire cristiano San Valentino da Terni.
Venne istituita nel 496 da Papa Gelasio I, in sostituzione della festa pagana delle lupercalia. Il nostro modo di celebrare questa festa, scambiandoci messaggi d'amore e regali, risale probabilmente all'alto medioevo, e potrebbe essere in particolare riconducibile al circolo di Geoffrey Chaucer in cui prese forma la tradizione dell'amor cortese.
I benedettini essendo diventati affidatari della Basilica di San Valentino a Terni dalla fine della seconda metà del VII secolo contribuirono alla diffusione di questa festa, soprattutto in Francia ed in Inghilterra attraverso i loro monasteri.
Nei paesi di cultura anglosassone, e per imitazione anche altrove, il tratto più caratteristico della festa di San Valentino è lo scambio di valentine, bigliettini d'amore sui quali vergare i propri sentimenti.
In altre culture il valentine day è una giornata, non solo dedicata all’amore ma anche agli affetti più cari, e perciò i biglietti vengono scambiati anche fra amici.

Raccontateci qual è stato il vostro regalo di San Valentino più estroso o quello che vi ha emozionato di più e perché no, le follie che avete fatto per il vostro/a Amore.

lunedì 17 ottobre 2011


SPESSO NON RISUSCIAMO AD ESPRIMERE I NOSTRI SENTIMENTI, NON RIUSCIAMO A GUARDARE NEGLI OCCHI LA PERSONA CHE AMIAMO E DIRLE CIO'CHE PROVIAMO O QUELLO CHE LA SUA PRESENZA SCATENA NEL NOSTRO CUORE.

COSI' HO PENSATO CHE SI POTREBBE ESPRIMERLO CON UN MAZZOLINO DI FIORI, MA ATTENZIONE NON DI FIORI QUALUNQUE..DI FIORI CHE PARLINO PER NOI
AD ESEMPIO:

ARBUSTO,ASPONDELUSI,GAROFANO BIANCO E VIOLA DEL PENSIERO DICONO:

AMORE MIO MI DISPIACE, AMO SOLO TE, TI SONO FEDELE E SEI SEMPRE NEI MIEI PENSIERI...

COSA NE DITE SI POTREBBE PROVARE?



ACACIA: AMORE PLATONICO - AMICIZIA
ARBUTO: AMO SOLO TE
ASPODELUS: MI DISPIACE
BALSAMINA: APPROCCIO AL FIDANZAMENTO
BARDANA: NON MI TOCCARE
BIANCOSPINO: SPERANZA
BOCCIOLI DI MELO: PREFERENZA
CALENDULA: DISPIACERE, DOLORE
CRISANTEMO: DOLORE, IO AMO, CUORE SCONSOLATO
EDERA: TENEREZZA - PERENNE FEDELTA'
ELIOTROPO: VOLUTTA'
FRESIA: AMORE PLATONICO
GAROFANO BIANCO: FEDELTA'
GENZIANA: SEI INGIUSTO
GIACINTO DI BOSCO: COSTANZA
GIGLIO GRANDEZZA: PUREZZA
GIUNCHIGLIA: DESIDERIO
GLADIOLO: RISPETTO
IBISCUS: CORTEGGIAMENTO
LILLA' BIANCO: EMOZIONI D'AMORE
MADRESELVA: VINCOLI D'AMORE
MAGNOLIA: BELLEZZA SUPERBA
MAGNOLIA BICOLORE: PUDORE
MARGHERITA: SEMPLICITA' , PAZIENZA
MIRTO FIORITO: AMORE TRADITO
MYOSOTIS: RICORDO
MUGHETTO: FELICITA' RITROVATA
NON TI SCORDAR DI ME: AMORE SINCERO
ORCHIDEA: PASSIONE, ELEGANZA (se è del genere phalaenopsis)
PASSIFLORA: FEDELTA'
RATOLINA: CONTRACCAMBIO DI SENTIMENTI
PULSATILLA: NON HAI NESSUN DIRITTO
RESEDIA: DOLCEZZA - GODIMENTO
ROSA BIANCA: SILENZIO - PUREZZA D'INTENZIONI
ROSA GIALLA: INFEDELTA' - VERGOGNA - INVIDIA
ROSA ROSSA: PASSIONE - SENTIMENTI FORTI E PROFONDI
STERLITIZIA: TURBAMENTO
VIOLA DEL PENSIERO: SEI SEMPRE NEL MIO PENSIERO
VIOLACIOCCA: FEDELTA' NELLE AVVERSITA'
VIOLACCIOCCA GIALLA: SDEGNO

domenica 16 ottobre 2011

Abbracci


"L'abbracciare e l'essere abbracciati si armonizzano davvero bene l'uno con l'altro, e quando insieme diventano una sonora espressione ammutolita d'amore e d'amicizia che parla per se stessa, dicendo parole silenziose che solo il cuore può ascoltare e che solo l'anima può capire."

Jean-Paul Malfatti
“Heal the world!”, con la Giornata Nazionale degli Abbracci
“Heal the world” è il titolo di una canzone dello scomparso Michael Jackson e significa “Guarire il mondo”. Un’azione apparentemente impossibile ma guarire il mondo si può, basta volerlo. E non serve neanche chissà quale mezzo. Le possibilità ci sono e, una di queste, è quella offerta domenica 16 ottobre dall’evento organizzato nell’ambito del progetto “Umani in divenire”.
L’ambizioso progetto di “Umani in divenire” è quello di donare all’umanità la conoscenza dell’essenziale, della profondità dell’amore e dell’esistenza umana. Un progetto dunque che si prefigge come scopo principale il ritorno alla saggezza umana e, di conseguenza, al suo benessere interiore…
Domenica 16 ottobre 2011, Umani in Divenire inaugura la prima Giornata Nazionale degli Abbracci. Domenica in tutte le piazze italiane ci sarà questa grande festa in cui si potrà donare e ricevere abbracci.


A volte ricevere un abbraccio è tutto ciò che ci serve, ma alcune volte è così difficile riuscire a farlo. L'abbraccio è una carezza che il cuore dona al suo sogno più bello eppure vengono dati sempre più raramente.
Perché siamo così chiusi? Perché non riusciamo mai a lasciarci andare e ad esprimere le nostre emozioni liberamente?