sabato 17 settembre 2011

                                                              I Puffi 3d.

Ieri sera, mi sono accomodanta in una sala piena di piccoli utenti abbastanza indisciplinati e ansiosi di vedere i loro beniamini sul grande schermo. Ero ferma, attonita, in attesa di passare una serata piacevole, ma nulla di più, invece i Puff,i sono stati per me una grande sorpresa.
Le loro faccette buffe con quei grandi occhi blu mi hanno intenerito e vederli in 3d, quasi con la possibilità di toccarli è stata una magnifica esperienza.
Le immagini del loro mondo a contatto col nostro, sapientemente mixati in una dolce favola mi hanno aperto le porte ad un mondo fantastico. Un mondo di valori semplici e sentimenti puri. Grande Puffo, da padre di tutta la tribù è stato caratterizzato come un vecchio saggio che sà sempre cosa fare per i suoi figli ed è pronto a sacrificare la propria vita per loro.
Il messaggio che "buca" lo schermo è quello di vivere a pieno la propria vita, senza perdersi le cose importanti, quelle che non si ripeteranno più, come una notte con la luna blu o la nascita di un figlio. Che le responsabilità vanno affrontate e che a volte chi crede di essere un inetto porta al suo interno il seme del coraggio. Che ognuno dovrebbe seguire i propri sogni e non sacrificarli per la paura di agire.
In una società dove la vita è messa a dura prova dalle difficoltà quotidiane e dove i valori si sono persi nel nulla, forse una favoletta azzurra può riaprire le porte a un futuro migliore.
Quindi lasciamo per un attimo da parte gli affanni e immergiamoci in un fantastico mondo blu.

venerdì 16 settembre 2011

Oggi esce il film i Puffi in 3D







Oggi permettetemi di fare un viaggio nel passato, nel mondo dei bambini e dei sogni e di chi come me e' cresciuto con la compagnia dei piccoli ometti blu, con la passione e il desiderio di mettere da parte i soldini per poter acquistare quelli che più ci piacevano e tenerli con estrema accuratezza e far vedere con orgoglio agli amichetti.
I Puffi erano per me una certezza, mi davano sicurezza, con la loro forma semplice, ma morbida e rotondeggiante e i loro ruoli sempre ben definiti e sicuri.
I Puffi nascono nel Settembre 1957 daPierre “Peyo” Culliford, maestro del fumetto franco-belga, mentre era impegnato in un pranzo di fine estate. Non riuscendo ad afferrare la saliera, chiede aiuto a un amico, ma, in preda a una momentanea crisi linguistica, riesce solo a dire “passami il… puffo!”. E così, senza volerlo, da inizio a un successo colossale. Infatti, di lì a poco, la sua ingegnosa fantasia trasformerà lo scherzoso neologismo vacanziero negli ometti blu più famosi al mondo: i Puffi.

Ora i Puffi arrivano al Cinema. In 3D. Il film, diretto da Raja Gosnell vedrà i piccoli ometti blu, idoli dei bambini (forse più degli ex-bambini), interagire con esseri umani nel caos di New York. Anche nell versione in 3D c’è il perfido Gargamella ed è proprio per sfuggire dalle sue grinfie che i puffi fuggono dal loro villaggio e arrivano nel nostro mondo, nel bel mezzo di New York, esattamente a Central Park. Arrivati nella Grande Mela i Puffi conosceranno una giovane coppia, interpretata da Neil Patrick Harris e Jayma Mays, in dolce attesa, che li aiuteranno a tornare nel loro piccolo villaggio fatato.
Il loro primo viaggio a New York, vede i Puffi alle prese con emozionanti avventure nei luoghi più famosi della città: dal Rockfeller Center fino al Belvedere Castle, passando per il Brooklyn’s Prospect Park. Tra i classici Puffi che ormai conosciamo bene, ecco spuntare 3 nuovi personaggi: Coraggioso, Panicky e Crazy. Il produttore del Film, Jordan Kerner, butta l’accento sul lato ‘umano’ dei piccoli ometti blue: si vogliono bene e pensano l’uno all’altro. Si tratta di una piccola famiglia che vede sempre il lato positivo delle persone. Come vuole la tradizione.
In contemporanea allo sbarco in Italia del film in 3D, uscirà domani nelle librerie un divertente saggio edito da Tunué, intitolato appunto I Puffi.







giovedì 15 settembre 2011






Anche oggi nonostante sia il 15 settembre abbiamo una giornata tipicamente estiva e questo mi fa fare un salto indietro con la mente e mi ritrovo immersa improvvisamente in pensieri malinconici...
I pensieri corrono fino ad arrivare in un piccolo paesino, un paesino di mare ricco di colori, profumi, bello come uno di quei dipinti che resteresti ore e ore a guardare senza accorgerti del tempo che passa. Un posto per me magico e ricco di emozioni, dove ogni cosa diventa possibile.
Vorrei poter essere li oggi, vorrei catapultami in quel luogo e riprovare quelle emozioni di cui ho tanto bisogno... Ma poi improvvisamente sento il telefono che suona e vengo riportata alla realtà di questo mio settembre...
L'uomo nasce libero è solo lui decide se morire schiavo, non percorrendo le strade del cuore..



mercoledì 14 settembre 2011

Omaggio a Tiziano Terzani







Oggi, rimanendo sul tema dei viaggi, volevo ricordare questo autore straordinario e uno dei suoi libri, "Un altro giro di giostra", uno dei libri piu' belli che io abbia mai letto.

"Viaggiare era sempre stato per me un modo di vivere - scrive nelle prime pagine - e ora avevo preso la malattia come un altro viaggio: un viaggio involontario, non previsto, per il quale non avevo carte geografiche, per il quale non mi ero in alcun modo preparato, ma che di tutti i viaggi fatti fino ad allora era il più impegnativo, il più intenso."
Il suo percorso di ricerca si snoda sulla scia della medicina tradizionale e alternativa: lo porta dapprima a New York e in un centro della California; segue un lungo girovagare per l’India, compresi tre mesi passati da semplice novizio in un ashram. E poi le Filippine, ancora gli Stati Uniti (a Boston), Hong Kong e la Thailandia. Infine, il ritorno nella quiete della regione himalayana, dove Terzani ha deciso di ritirarsi a vivere per molti mesi dell’anno. Tappa dopo tappa, il viaggio esterno alla ricerca di una cura si trasforma in un viaggio interiore, alla ricerca delle radici divine dell’uomo e alla "scoperta" della "malattia che è di tutti: la mortalità." Questa consapevolezza non significa però arrendersi al male.
Al contrario, il libro di Terzani è un invito alla speranza e alla vita, un’esortazione a cercare l’unica cura risolutiva all’interno di se stessi.
"La storia di questo viaggio non è la riprova che non c’è medicina contro certi malanni… tutto, compreso il malanno stesso, è servito tantissimo. È così che sono stato spinto a rivedere le mie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. E questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi."
Tiziano Terzani
Nei momenti di difficoltà quando la forza vacilla e la ragione latita persa nei meandri dell'insicurezza, pensate alle meraviglie del creato, a tutto cio' che ci circonda e alla forza intrinseca che si nasconde anche nelle piccole cose. Stringete i denti e .. ricordate che il tempo scorre inesorabilmente e che quello che oggi sembra terrificante domani potrebbe diventare solo uno spiacevole


ricordo.

martedì 13 settembre 2011

Il tempo








E un astronomo disse:
Maestro, parlaci del Tempo.

E lui rispose:
Vorreste misurare il tempo, l'incommensurabile e l'immenso.
Vorreste regolare il vostro comportamento e dirigere il corso del vostro spirito secondo le ore e le stagioni.
Del tempo vorreste fare un fiume per sostate presso la sua riva e guardarlo fluire.

Ma l'eterno che è in voi sa che la vita è senza tempo
E sa che l'oggi non è che il ricordo di ieri, e il domani il sogno di oggi.
E ciò che in voi è canto e contemplazione dimora quieto
Entro i confini di quel primo attimo in cui le stelle furono disseminate nello spazio.
Chi di voi non sente che la sua forza d'amore è sconfinata?
E chi non sente che questo autentico amore, benché sconfinato, è racchiuso nel centro del proprio essere,
E non passa da pensiero d'amore a pensiero d'amore, né da atto d'amore ad atto d'amore?
E non è forse il tempo, così come l'amore, indiviso e immoto?

Ma se col pensiero volete misurare il tempo in stagioni, fate che ogni stagione racchiuda tutte le altre,
E che il presente abbracci il passato con il ricordo, e il futuro con l'attesa.

Kahlil Gibran


Il viaggio nel tempo...








L'ipotetico spostamento tra diverse epoche temporali, verso il passato o il futuro...

Quante emozioni, sensazioni, rumori, suoni, profumi, aromi, che riesce a regalare un viaggio, che solo lui non fa mai dimenticare, qualsiasi esso sia, in qualunque dimensione spazio temporale venga fatto...

Ricordi che rimangono impressi nella memoria per sempre e ci aiutano a colorare le giornate grigie, a superare i momenti di sconforto quotidiano.
Il nostro "posto sicuro" che mai nessuno potrà portarci via o cancellare,
indelebile come un sogno che si e' trasformato in ricordo vivido...


lunedì 12 settembre 2011

Oggi vorrei parlare del "tempo", non quello atmosferico, ma quello che scorre veloce davanti a noi.


Il tempo, panacea di tutti i mali o bomba ad orologeria del dolore.?
Culla dei sentimenti più profondi o tomba del desiderio?
Il tempo meravigliosa equazione della vita o percorso verso la tristezza?
Scrivetemi i vostri pensieri.

domenica 11 settembre 2011

Oggi è l' 11 settembre, una data che ha cambiato il mondo.

Una catastrofe che ha coninvolto non solo le vittime e le loro famiglie ma tutti noi che ci siamo stretti intorno al loro immenso dolore per quella ferita inferta dalla pazzia umana.
In onore di chi ha lavorato e perso la vita nel compimento del proprio dovere e di chi continua sprezzante del pericolo a vegliare su di noi vi lascio un piccolo racconto.
Assolutamente un inezia, una bricciola nel mare di ciò che si potrebbe fare, ma il mio modo di ricordare e dire grazie a tutti loro.

                                                               NICHI
Nichi  passeggiava lentamente lungo il viale, sentiva il morbido tappeto di foglie scricchiolare sotto i  piedi, l’aria era tiepida e una leggera nebbia lo avvolgeva, tutto creava l’atmosfera giusta per pensare tranquillamente al passato. Ritornò col pensiero a quando da ragazzino, suo padre lo portava nelle fiere, per insegnargli l’arte del molatore, risentiva distintamente il suono acuto della lama che toccava la fresa e l’amore con cui suo padre lo faceva
A quel tempo, appena libero dalla scuola, correva a bagnarsi in quello stesso mare che per un certo periodo della sua vita avrebbe odiato. Da adolescente, infatti, non sopportava ne lui ne quell’agglomerato di case, arroccate su uno spuntone di roccia che puzzavano di pesce e sudore. Così una mattina, ricevuta la cartolina di leva era partito verso un nuovo destino, certo di non tornare più.
Arrivato a destinazione, mentre i suoi compagni cercavano di vivere intensamente l’anno del Signor si come una parentesi di svago, Nichi cercava un lavoro per poter restare nella metropoli.
 L‘incontro con Violetta, una fanciulla dai capelli corvini e gli occhi di fuoco gli fù fatale e di li a poco si ritrovò a cercar casa insieme a lei.
Una sera passeggiando per le vie del centro, un bando di concorso per Vigile del fuoco attirò la sua attenzione, ed anche se non sentiva la vocazione dell’eroe prese la decisione e in breve tempo indossò la divisa rosso fuoco. 
Una notte, mentra era di turno la sirena suonò e in un amen si ritrovò catapultato nel centro di un enorme incendio.
 Un edificio civile aveva preso fuoco e le fiamme lambivano i piani più alti.
Una sagoma attirò la sua attenzione, un bambino stava a cavalcioni di una finestra e guardava con aria attonita nel vuoto.
Senza pensarci Nichi si lanciò all’interno dell’edificio, i polmoni bruciavano e gli occhi offesi dal fumo acre lacrimavano senza sosta. Indossata la maschera cominciò la salita, in breve gli fu accanto, ma nell’attimo in cui stava per afferrarlo, la soletta, resa instabile dal calore, cedette e Nichi si ritrovò sepolto sotto un cumolo di detriti.
Respirava a malapena, sapeva che se non avesse reagito, sarebbe stata la fine. Socchiuse gli occhi e vide suo padre, fermo sulla soglia di casa mentre scuoteva la testa e lo chiamava. Li riaprì a fatica, il suo sguardo incrociò quello del bambino. Chiamò a raccolta le forze, scalò il piano che li divideva con la forza della disperazione, lo raggiunse e solo quando sentì il bambino appiccicarglisi addosso come una seconda pelle e le sue unghie conficcarsi nella carne capì di avercela fatta.
Di li a poco erano in ospedale, entrò col piccolo in braccio.
Un uomo gli corse incontro piangendo e ringraziandolo per avergli riportato il figlio.
Nichi sopraffatto dalla stanchezza svenne, si risvegliò con accanto la sua amata. Trilli, così la chiamava, per il suo modo di fare gaio e disinvolto, era pallida e sofferente, cominciò a parlare scandendo le parole.
 “Amore mio” disse, “ sono in cinta ed ho rischiato di perdere nostro figlio. Un medico, quello fermo sulla porta, mi ha aiutato e, scandì bene le parole quasi a volersene convincere, mi basterà un po di riposo per renderti padre”.
Nichi si sentì in paradiso, guardò un raggio di sole che illuminava la vetrata e vi vide riflessa l’immagine di un uomo che teneva un bambino per mano, era lo stesso uomo che lo aveva ricevuto con enfasi all’ingresso, solo aveva un che di diverso, ora vestiva un camice dell’ospedale con la targhetta Medico. L’uomo entrò sorridendo e si rivolse a Violetta chiedendole come si sentisse, i due uomini si guardarono per un attimo che parve interminabile, nel profondo della loro anima sapevano che il destino li aveva fatti incontrare per pagare un debito.
Si abbracciarono come due vecchi amici, poi Nichi si addormentò, avrebbe avuto tempo per parlare, per raccontare per vivere…ancora ed ancora.   

                                                                "vis et honor""
 

Il vento dei ricordi soffia impetuoso e riporta il pensiero alle vacanze appena trascorse. Riportando nel cuore magiche sensazioni...